Quando si tratta di stabilire le utenze di luce e gas in una nuova casa, spesso ci si trova di fronte alla decisione tra la voltura e il subentro. Queste operazioni sono fondamentali per assicurare che gli impianti siano attivi e intestati correttamente. Tuttavia, è importante comprendere le differenze tra voltura e subentro per gestire efficacemente queste pratiche.
Cosa cambia tra voltura e subentro?
Sebbene voltura e subentro possano sembrare simili, occorre distinguere tra queste due operazioni. Entrambe necessitano della presenza di un contatore, ma la similitudine si ferma qui.
Se il contratto di fornitura, intestato al precedente proprietario, è ancora in essere e la luce e/o il gas continuano ad essere erogati, occorre richiedere il cambio dell’intestatario, cioè la voltura. Un caso in cui è possibile richiedere la voltura può essere il trasferimento in una casa abitata fino a poco tempo prima. Effettuando la voltura, è possibile scegliere di mantenere la medesima tariffa oppure modificare le tariffe a proprio vantaggio. Il cambio di fornitore non è obbligatorio, ma questa può essere un’opportunità per farlo e risparmiare di più.
Se il contatore ha subito interventi di cessazione, quindi non è attivo e non vengono erogati nè gas, nè luce, è necessario richiedere il subentro. In questa circostanza, il cliente precedente deve aver richiesto la disdetta del contratto di fornitura che aveva attivato.
Come fare la voltura?
La voltura deve essere richiesta al fornitore e i dati necessari, come il codice POD per l’elettricità e il codice PDR per il gas, presenti su una vecchia bolletta oppure sul display del contatore, devono essere comunicati insieme a un’autolettura del contatore. Inoltre, è necessario fornire i dati personali (generalmente nome, cognome, codice cliente e codice fiscale) sia dell’intestatario precedente, sia del nuovo intestatario, il quale dovrà allegare anche una copia del documento d’identità.
Le tempistiche della voltura, stabilite da ARERA, variano a seconda della tipologia della fornitura. Ad esempio, per l’elettricità, sono necessari sette giorni lavorativi.
I costi della voltura dipendono strettamente dalla tipologia di mercato: nel servizio di maggior tutela, il costo complessivo è di circa 77 euro, mentre nel mercato libero, le condizioni cambiano in base alle offerte e alle società di fornitura.
Come fare il subentro?
Il subentro richiede dati simili a quelli della voltura, ma senza la necessità di informazioni sul precedente intestatario. La conferma della pratica e la sottoscrizione del nuovo contratto possono essere effettuate fisicamente agli sportelli, tramite registrazione telefonica, e-mail o fax, inviando il contratto compilato e firmato oppure online sul sito internet del proprio operatore.
I costi del subentro variano sia in base al mercato sia in base al tipo di utenza: nel mercato tutelato per la luce il costo è di 67 euro; invece, nel mercato libero, ai 25,81 euro di contributo fisso amministrativo si aggiunge una quota variabile, stabilita dal fornitore a seconda della tipologia del contratto.
Nel caso del subentro del gas i costi amministrativi fissi possono variare in base al distributore locale; oltre a questi, nel mercato libero, il fornitore può richiedere un contributo aggiuntivo per la gestione della pratica. I tempi di riattivazione dell’elettricità sono di cinque giorni lavorativi, mentre per il gas salgono a dodici giorni.